La carta della Qualità: come migliorare i processi aziendali per essere più competitivi

Prosegue la serie “Le carte del digitale” e oggi esploriamo un tema cruciale per ogni impresa moderna: il miglioramento dei processi aziendali attraverso la gestione della qualità.. In un contesto economico sempre più competitivo e complesso, la qualità è diventata il fulcro per attrarre nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti. Ma cosa significa davvero qualità aziendale oggi? Non si tratta più solo di conformità tecnica del prodotto, ma di una combinazione di elementi come puntualità, affidabilità, reattività e innovazione, in tutte le fasi della produzione e dei servizi.

Queste sfide impongono un cambiamento di prospettiva all’interno dell’organizzazione: non basta più misurare il risultato finale, è necessario gestire l’intero processo che lo genera. Questo è il cuore dell’approccio per processi, in cui la qualità diventa una variabile dinamica che si costruisce in ogni fase di lavoro.

La variabilità, infatti, è il principale nemico della qualità: genera inefficienze, difetti, ritardi e sprechi. Tutti elementi che si traducono in costi e, quindi, in minore competitività. Comprendere e governare la variabilità significa migliorare non solo la qualità, ma anche le performance operative e i risultati economici.

 

Cosa si intende per qualità nei processi aziendali? 

Il concetto di qualità nei processi aziendali è strettamente connesso alla capacità di un’organizzazione di  gestire, monitorare e migliorare costantemente le proprie attività.. Secondo la norma UNI EN ISO 9001, la qualità è “il grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa requisiti“. Tuttavia, essa non può essere considerata solo come un insieme di specifiche tecniche: è il risultato di una gestione sistemica dell’intera organizzazione.
I principi della qualità definiti dagli standard internazionali richiedono esplicitamente:

  • un approccio per processi 
  • un sistema decisionale basato su dati oggettivi 
  • la presenza di una cultura del miglioramento continuo 

Un processo può essere descritto come una sequenza di attività che, partendo da input, generano output. Ogni processo è intrinsecamente soggetto a variabilità: piccoli cambiamenti nelle materie prime, negli strumenti, negli operatori o nelle condizioni ambientali portano inevitabilmente a risultati leggermente diversi. 

Il vero problema, anche per molte aziende di successo, non è tanto “saper fare eccellenza”, ma “saperla replicare” ogni giorno. Senza il controllo della variabilità, anche il miglior processo rischia di generare scarti, ritardi e costi extra.

Analizzare i processi esistenti e individuare dove intervenire è il primo passo per migliorare. 

E’ altrettanto fondamentale investire nella formazione delle persone, nella consapevolezza sui concetti di statistica e controllo di processo per costruire una cultura della qualità diffusa. 

Oggi, i problemi legati al reclutamento di manodopera specializzata e al turnover del personale richiedono una particolare attenzione alla raccolta e archiviazione sistematica di dati, informazioni ed esperienze per mantenere e trasferire il know-how.

 

Variabilità e attività senza valore: i nemici della qualità e dell’efficienza

E’ possibile individuare due fattori critici che minano sistematicamente la qualità e l’efficienza dei processi

  • le attività senza valore aggiunto: sono tutte quelle azioni che consumano risorse senza migliorare il prodotto o il servizio percepito dal cliente. L’obiettivo è identificarle ed eliminarle, o ridurne l’impatto attraverso strumenti digitali (come registrazioni automatizzate, certificazioni digitali, workflow smart).

  • la variabilità non gestita: anche minime variazioni in materiali, strumenti o operatori possono generare scarti, rilavorazioni, attese e sprechi. Gestire la variabilità significa garantire continuità nei risultati e maggiore efficienza produttiva

E’ quindi importante sottolineare che Individuare e ridurre queste criticità risulta l’obiettivo principale di ogni progetto di miglioramento all’interno di un organizzazione. Fortunatamente oggi esiste una vasta gamma di  strumenti digitali a supporto dell’ingegneria di processo per analizzare i flussi, misurare le prestazioni e intervenire in modo strutturato. 

 

Come migliorare i processi aziendali con la digitalizzazione

La trasformazione digitale offre nuove opportunità per affrontare efficacemente la variabilità dei processi e promuovere una cultura di miglioramento continuo. Le tecnologie digitali permettono di automatizzare controlli, integrare dati in tempo reale e anticipare criticità.

Tra gli strumenti digitali oggi a disposizione delle aziende troviamo:

  • Sensori intelligenti e piattaforme IoT;
  • Sistemi di raccolta dati in tempo reale;
  • Sistemi di Business Intelligence (BI) per trasformare i dati in informazioni;
  • Sistemi di archiviazione automatica, ricerca rapida e gestione del Know-how;
  • Dashboard di monitoraggio e allerta automatica;
  • Analisi predittive basate su dati storici e attuali.

Grazie a questi strumenti, l’azienda può monitorare costantemente l’andamento dei processi, identificare deviazioni e intervenire tempestivamente. 

 

Controllo Statistico di Processo (SPC): cos’è e perché è fondamentale

Il Controllo Statistico di Processo (SPC) è una delle soluzioni più efficaci per tenere sotto controllo la variabilità. Consente di raccogliere dati direttamente dalle macchine e di analizzarli con carte di controllo, evidenziando in tempo reale eventuali deviazioni dai limiti stabiliti.

Il potenziale dello SPC si amplifica quando viene integrato con i sistemi MES (Manufacturing Execution Systems). Questi strumenti collegano la pianificazione (ERP) con l’esecuzione reale delle operazioni in fabbrica, offrendo una visione completa e puntuale della produzione.

I MES tracciano ogni fase del processo, raccolgono automaticamente i dati, calcolano indicatori di efficienza come l’OEE (Overall Equipment Effectiveness) e permettono una gestione puntuale delle non conformità. Grazie a dashboard intuitive e sistemi di tracciabilità avanzati, migliorano il coordinamento tra i reparti e facilitano decisioni rapide e fondate.

 

L’intelligenza artificiale al servizio della qualità

L’Intelligenza Artificiale (IA) è ormai una realtà anche nel mondo della qualità aziendale. Applicata ai processi produttivi, consente di anticipare guasti, identificare derive e ottimizzare i parametri in modo proattivo.

Un aspetto particolarmente interessante è il legame tra statistica per il controllo di processo e IA: molte tecniche statistiche classiche costituiscono la base su cui si sviluppano gli algoritmi di apprendimento automatico. Ad esempio, gli algoritmi di clustering permettono di raggruppare automaticamente lotti, cicli o condizioni operative simili per identificare schemi ricorrenti di comportamento o di anomalia. Le analisi di regressione aiutano a modellare e prevedere variabili di output in funzione di variabili di input di processo, mentre le analisi predittive stimano la probabilità di guasti o deviazioni prima che si verifichino.

I sistemi basati su IA possono analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, riconoscendo pattern che sfuggirebbero all’occhio umano. Questo consente una gestione predittiva della qualità, con interventi tempestivi e mirati. Inoltre, l’IA trova applicazione nella manutenzione predittiva, nell’analisi delle preferenze dei clienti e nell’automazione delle decisioni operative.

 

Conclusione: qualità, efficienza e competitività nell’era digitale

Nel contesto contemporaneo è importante tenere presente che migliorare la qualità dei processi aziendali non significa solo produrre bene, ma farlo in modo ripetibile, efficiente e sostenibile. Le imprese devono considerare gli strumenti digitali come asset indispensabili per monitorare e  migliorare l’efficienza dei propri processi, e soprattutto garantire la loro stabilità e efficienza individuando continuamente opportunità di miglioramento.

La digitalizzazione è una leva strategica per costruire un sistema robusto e orientato al futuro. Giocare bene la carta della Qualità significa, in definitiva, costruire vantaggio competitivo stabile e duraturo.

 

Luca VescioDigital Transformation Manager DIHP